The word “economy” is etymologically derived from the Greek word for home (oikos), a concept that in ancient Greece had little to do with domesticity, family, or comfort, and everything to do with economic management (nomos), more precisely one carried out by women. Seen from this perspective, the artworks presented in the group show reveal the subtle ideological constructions embedded in the home, a process reinforced by the context of an art gallery hosted inside a domestic space. Oikonomia also aims to reveal the power structures at play within domesticity and their implications on a geopolitical scale. The home has long been a microcosm of broader societal hierarchies, where notions of control, authority, and dependency are established. The home, too, must be regarded as a node within a network of planetary systems of exchange: although shut off from the exterior through archaic systems of delimitation (walls, windows, and doors), contemporary domestic space is traversed by and dependent on material and immaterial flows (energy, water, fiber, etc.) within which worldwide power struggles are invisibly interlaced. By scrutinizing these intersections, the exhibition prompts viewers to consider how the micro-level structures of domesticity not only shape individual lives but also resonate on a global stage.
La parola “economia” deriva etimologicamente dal termine greco “casa” (oikos), un concetto che nell’antica Grecia aveva ben poco a che fare con la domesticità, la famiglia o il comfort, e tutto a che fare con la gestione economica (nomos), più precisamente una gestione svolta dalle donne. Visti da questa prospettiva, i lavori presentati nella mostra collettiva rivelano le sottili costruzioni ideologiche radicate nello spazio domestico, un processo ulteriormente rafforzato dal contesto di una galleria d’arte ospitata all’interno di un ambiente domestico. Oikonomia si propone anche di svelare le strutture di potere che si manifestano all’interno della domesticità e le loro implicazioni su scala geopolitica. La casa è da sempre un microcosmo delle gerarchie sociali più ampie, dove si stabiliscono nozioni di controllo, autorità e dipendenza. Anche la casa deve essere considerata come un nodo all’interno di una rete di sistemi planetari di scambio: sebbene isolata dall’esterno attraverso sistemi arcaici di delimitazione (muri, finestre e porte), lo spazio domestico contemporaneo è attraversato e dipendente da flussi materiali e immateriali (energia, acqua, fibra, ecc.) all’interno dei quali si intrecciano, in modo invisibile, conflitti di potere su scala globale. Esaminando queste intersezioni, la mostra invita il pubblico a riflettere su come le strutture micro della domesticità non solo plasmino le vite individuali, ma risuonino anche su un palcoscenico globale.